martes, 31 de julio de 2007

EFASCE. FORMACIÓN DE FORMADORES EN LENGUA ITALIANA Y CULTURA REGIONAL

El curso está destinado a 20 personas y se desarrollará en la sede de la Casa de la Provincia de Pordenone, Campos Salles 2250, Nuñez, Capital Federal
Los candidatos deberán cumplir con los siguientes requisitos:
·Poseer Título Secundario.
·Tener más de 18 años.
·Ser descendiente de origen friulano (demostrado a través de autocertificación).
·Aprobar un test escrito y oral de lengua y gramática italiana.
La duración del curso de formación es de 96 horas.
Las clases se dictarán los sábados, en los siguientes horarios:·Cultura italiana y Regional del Siglo XX. - De 9:00 a 11:00 Hs. ·Lengua y Gramática Italiana - De 11:00 a 13:00 Hs.·Didáctica - De 14:00 a 16:00 Hs.
El curso iniciará el 25 de Agosto y finalizará el 15 de Diciembre. InscripcionesLas fichas de Pre-inscripción y la autocertificación se recibirán hasta el día miércoles 15 de Agosto.
Podrán ser enviadas vía mail a efasce@efasce.org.ar o por fax al 4701-8886.
Las fichas se podrán descargar www.efasce.org

INTERVISTA ESCLUSIVA A PABLO CIALLELLA


"Mi lega all`Argentina le immagini della mia infanzia"


Il cantautore argentino nasce a Lomas de Zamora, da papa` italiano e mamma argentina. Si trasferiste in Italia nel 1987. Trascorre la sua giovinezza a Roccamandolfi e nel 1997 si trasferisce a Milano dove ancora oggi rimane. Pablo, suona la chitarra ed è autore dei testi del suo repertorio che racchiude l`essenza della musica popolare sudamericana alle canzoni italiane più famose. Quest`anno la Warner Music Italy, lo ha accolto e presentato al grande pubblico con il primo singolo, "Dura la vita a Milano citta`", che apartiene al suo primo album dal titolo omonimo "Pablo Ciallella" che contiene 10 canzoni.


1. Perchè sei arrivato in Italia?

Dopo 20 anni, mio padre - trasferitosi in Argentina a 16 anni- con la famiglia decide di ritornare nella terra dov`è nato. Io a 11 anni, ne prendo atto e basta!


2. Com`era la scena del rock in Italia quando hai iniziato a suonare?

La scena rock in Italia, qnd ho iniziato a suonare, era fatta di tante piccole realtà come Timoria, Marlene Kuntz, Rats, CCCP, Negrita e poi nomi più noti come Ligabue, Litfiba su tutti. Oltre naturalmente a realtà più consolidate come Vasco Rossi o se vuoi un Celentano, Gianna Nannini. Per quanto riguardava gli stranieri c`era l`ondata Guns `n` Roses poi Nirvana e tanti altri.


3. Chi scrive i testi delle canzone?

I testi gli scrivo io. Mi viene quasi sempre più spontaneo in italiano. Molte canzoni poi sono spinto ad adattarle in spagnolo. E raro che una canzone nasca subito "en castellano", ne ho meno padronanza, anche se lo parlo benissimo! Penso che sia perchè vivo in Italia e mi preme farmi capire dove vivo.


4. Puoi dire che hai trovato la tua vera strada in Italia

Quindi in effetti è in Italia che ho capito che volevo fare il cantautore.


5. Qual`e il tuo artista di riferimento, se ce l`hai?

Ce ne sono tanti, va a periodi. Di base cerco di seguire l`attitudine di gente come Woody Guthrie solo che oggi rischio di fare una musica "retrò", SE NON MI AGGIORNO!!!


6. Che musica ascolti e preferisci?

In questo periodo mi è capitato Mika, Litfiba, Demian Rice, Devendra Banhart, La Renga (che è un gruppo rock e non c`entra col cantante italiano omonimo), Sabina, Paez, Ben Harper anche Paolo Nutini.


7. Qual è stata l`esperienza più bella che hai vissuto con il pubblico?

Quando ti chiedono un bis e quando urlano perchè li hai gasati...


8. Cosa mi puoi dire della scena musicale attuale in argentina?

Non sono aggiornatissimo...purtroppo. quando incontro gente che è stata da poco in Argentina, chiedo sempre cosa va, cosa si sta ascoltando...


9. Quanto sei connesso culturalmente con la tua terra?

Culturalmente tramite i mezzi classici come i libri o le tradizioni, ad esempio, internet mi aiuta a tenermi aggiornato sul mio paese d`origine. Ma principalemte cio` che mi lega all`Argentina sono i ricordi, le immagini scolpite nella memoria della mia infanzia, i volti della gente, i paesaggi e i profumi di questa meravigliosa terra.


10. Quali sono i tuoi progetti futuri?

Spero di dare più concerti possibili, per quanto riguarda tutto il resto... siamo di passaggio, e io sono un autostoppista dentro...!!!
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lunes, 30 de julio de 2007

CÓDIGO ITALIA Edición Julio N° 16


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INTERVISTA ESCLUSIVA A ANDREA ZOTTA


Pensare al flamenco in Italia è stranno


Vi presentiamo un’argentina che a scelto Milano per vivere y proietare la sua professione di ballerina e insegnante di flamenco. Si occupa di promuovere iniziative legate al flamenco, atraverso corsi di ballo in diversi locali a Milano.


CI.Dove sei nata?

AZ.Sono nata a Buenos Aires, Argentina


CI.Quando e perché sei andata in Italia

Sono in Italia da 5 anni, volevo continuare a studiare....in realtà volevo andare in Spagna ma uno sbaglio mi ha portato a Milano dove vivo ancora oggi.


CI.Qual’è la tua formazione?

Sono diplomata in percussioni presso il “Conservatorio Nacional de Musica” de Buenos Aires, ho ottenuto un attestato di studi in Teoria Musical del Flamenco presso la “Sociedad List-Kodàly de España” e ho studiato anche composizione sempre al Conservatorio, in Argentina. Ho studiato danza flamenca in argentina e in italia e frequento ovviamente ancora adesso stage e corsi con maestri spagnoli.


CI.E stata molto importante la tua sperienza professionale in argentina, cosa ricordi di quell tempo?

RICORDO TUTTO! Se non fosse per quella sperienza non potrei avere le sperienze che ho adesso. Ricordo benissimo i mie primi concerti, i miei primi spettacoli insieme alla mia maestra di Flamenco Monica Galli. In Argentina ho fatto i primi passi, ho studiato Musica e mi sono appassionata della Danza Flamenca.


CI.Come nasce la tua vocazione per imparare ed insegnare il flamenco?

La verità e che sempre mi è piaciuto insegnare, è una cosa che sempre finisco per fare, non riesco a vivere l’insegnamento come un lavoro e penso questo sia veramente fantastico! Insegnare ti fa stare in allenamento constante, cosa che è impossibile se devi fare un altro lavoro e dedicarti alla danza 2 o 3 ore alla settimana...penso che insegnare non deve essere uno strumento per fare vedere quanto sei brava ma ti deve permettere di trasmettere passioni ed emozioni a chi viene a studiare con te.


CI.È un pò stranno pensare al flamenco in Italia, perchè hai scelto vivere lì invece di stabilirte in Spagna?

CHE DOMANDA!...come ti dicevo prima, venire in Italia è stato uno sbaglio e una lunga storia ma poi ho deciso di fermarmi per amore anche se avevo tutti i bagagli pronti per partire per la Spagna!!!In effetti pensare al Flamenco in Italia è stranno ma contariamente a quello che si possa pensare c’è tantissima gente che lo studia....il problema è che quasi non lo si vede fuori dalle scuole di danza e quando qualche locale vuole fare una serata pretendono che tu lavori gratis o senza la musica dal vivo, che per questa disciplina è assolutamente imprescindibile!CI.Come ti sei inserita nella vita sociale d’Italia?Penso che è molto difficile inserirsi nella vita sociale di Milano che tra l’altro è parecchio scarsa, se non sei interessato a comprare senza limiti e a fare l’aperitivo nei locali allora la vita sociale non esiste.Certo che c’è un 10% di persone con le quali puoi interagire ma le devi cercare con la lente d’ingrandimento!CI.Come vedi oggi, da lontano, la realtà del tuo paese d’origine?La vedo in un momento di transizione, bisognerà aspettare un pò d’anni per vedere come si svolge questo nuevo periodo.


CI.Vedi che in Argentina ci sono le stesse possibilità di proiezione professionale per gli artisti di flamenco?

CI SONO MOLTE DI Più! In Italia, anche se c’è della gente che lo conosce e lo insegna da più di 10 anni, ancora è un argomento abbastanza sconosciuto. A Buenos Aires, ad esempio, si possono vedere spettacoli di Flamenco tutti i fine settimana. Ci sono diversi locali dedicati a questo....in Italia invece ci sono pocchissimi, a Milano ovviamente nessuno!. Bisognerà lavorare tantissimo per riuscire a far conoscere un pò di più il Flamenco fuori dalle scuole di Danza, questo è un lavoro che tocca a noi insegnanti e ballerine e anche ai musicisti.


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SEMANA DEL 43° ANIVERSARIO ASOCIACION FAMILIA ABRUZZESA DE ROSARIO

Jueves 16 de Agosto 19:30hs.- Aula Cultural “Muestra de Arte 2007” Muestra de Arte y Pinturas realizadas por asistentes del Taller de Arte. Conducción: Profesora Delfina D´Alessandro.20:00hs.– Salón Cantina Regional Muestra de Arte “Recuerdos de Abruzzo”. Conducción: Profesora Delfina D´Alessandro
Viernes 17 de Agosto 19:30hs. - Sala Cultural Plinio Silverii – Santiago 1334Proyección del documental : LA MAJELLA
Domingo 19 de Agosto 19:30hs.- Santiago 1169 - Parroquia Ntra. Señora de LourdesMisa en acción de gracias y en memoria de los socios fallecidos. 20:45hs.– Inauguración Biblioteca Gabriele D´ Annunzio – 2do. Piso Instituto Cultural Abruzzo21:15hs.– Gran Cena 43er. Aniversario - Salón Cantina RegionalActuación del Grupo Infantil de Danzas italianas Piccola Val d´Abruzzo yel Grupo Folkloristico Val d´Abruzzo.Presentación del Portal Institucional www.familiaabruzzesa.org.ar
Lunes 20 de Agosto.- 18hs-Salón Cantina Regional-Santiago 133411er. ENCUENTRO CORAL, organizado por el Grupo Coral Abruzzo.
Reservas de tarjetas para la cena en secretaría de la sede a partir del 25 julio en el horario de 17 a 20hs.

PREMIO FUNDACIÓN ANDREANI A LAS ARTES VISUALES

Mañana 31 de julio cerrará la recepción de carpetas para participar de la primera edición del Premio Fundación Andreani a las Artes Visuales. Luego, el jurado decidirá cuáles de las obras presentadas formarán parte de la muestra itinerante. Esa selección contendrá las cinco obras que el día 05 de octubre, en el Museo Castagnino de Rosario, resultarán premiadas.
El Premio
Esta iniciativa busca difundir e incentivar la producción en el campo de las artes visuales argentinas, crear un espacio de reconocimiento y visibilidad para los artistas, poniendo la red del Grupo Logístico Andreani a disposición de todos quienes quieran participar.
El primer premio es de $ 20.000 y el segundo premio de $ 10.000. Ambos son adquisición. Se otorgarán 3 Menciones (no adquisición) de $500. Además de estos premios, las obras premiadas y las seleccionadas conformarán una muestra itinerante que recorrerá el país durante 2008.
Podrán participar artistas de hasta 50 años, presentando carpetas hasta el 31 de julio de este año. El envío de las carpetas participantes se realizará a través de Andreani sin que implique un costo para el artista.
Las bases fueron distribuidas en las distintas sucursales de Andreani, y están también disponibles en www.fundacionandreani.org.ar junto a la planilla de inscripción y formulario de respuesta postal paga.
Informes Milagros Velasco Coord. de Programas Culturales
E-mail: mvelasco@fundacionandreani.org.ar , Tel./fax: 011-4016-0805

domingo, 29 de julio de 2007

MOSTRE: VERONA, ARTE ITALIANA DAL MUSEO PUSHKIN

VERONA.-''Pittura Italiana nelle collezioni del Museo Pushkin dal Cinquecento al Novecento'' e' il titolo della mostra che inaugura il ciclo di esposizioni, a cadenza annuale, stabilite dall'accordo quinquennale sottoscritto dalla fondazione Cariverona e dal museo statale di Belle Arti Pushkin di Mosca. La mostra, allestita a Palazzo della Ragione di Verona dal 20 ottobre al 3 febbraio, esporra' ottanta dipinti, molti dei quali varcano per la prima volta i confini della Russia per tornare in Italia.
La mostra si apre con ''La Madonna col Bambino e san Giovanni Battista'' del Bronzino, immagine scelta come simbolo stesso dell'evento, per poi ripercorerre la cultura romana e fiorentina, le opere di Lorenzo Lotto e Tintoretto, la pittura barocca di Luca Giordano, il Seicento di Guercino e Guido Reni, la pittura del Settecento con Tiepolo e Canaletto, l'Ottocento italiano, scorrono lungo il percorso espositivo che si conclude con il Novecento di Giorgio De Chirico, Achille Funi, Gino Severini e Felice Casorati.
Il Pushkin, che vanta nelle sue collezioni una straordinaria serie di capolavori, tra cui molti italiani, fiamminghi e olandesi, comprende infatti una ricca sezione moderna alla quale, a Mosca, e' dedicato un edificio intero nel quale sono esposti i grandi impressionisti, da Monet a Van Gogh, da Gauguin alle avanguardie russe, dalle prove espressioniste.
Fonte: Adnkronos Cultura

sábado, 28 de julio de 2007

VII SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO: PRIMI PROGETTI DEI COMITATI DELLA DANTE ALIGHIERI

La VII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo si svolgerà dal 22 al 28 ottobre 2007 sul tema "L`italiano e il mare". Come negli anni precedenti i Comitati della Società Dante Alighieri hanno accolto con entusiasmo e ampia partecipazione la proposta della Sede Centrale di aderire alla manifestazione, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e dall`Accademia della Crusca e giunta alla VII edizione. Il tema scelto, "L`italiano e il mare", fanno notare dalla sede della Dante Alighieri, "in grado di legarsi alla letteratura come alla poesia, all`arte, alla geografia, all`economia e all`architettura e di aiutarci a scoprire aspetti nascosti o forse dimenticati della cultura italiana", come ha sottolineato il Ministro Plenipotenziario Gherardo La Francesca, Direttore Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, durante la prima riunione organizzativa, ha stimolato l`organizzazione di numerose manifestazioni ed eventi in collaborazione con i locali Istituti Italiani di Cultura. Diversi i Comitati della Dante che già hanno comunicato alla Sede Centrale il programma delle proprie attività nell`ambito della "Settimana": a Christchurch, in Nuova Zelanda, si sta progettando un Premio Letterario e di Arti visive aperto a tutti gli studenti di lingua italiana; a Johannesburg, in Sudafrica, dalla prima settimana di agosto alla fine di settembre si svolgerà un omaggio a Toscanini, Boccaccio, Gigli e Goldoni; a Maracay, in Venezuela, verranno promossi un concorso artistico, uno spettacolo sul tango e una conferenza sul Mar Mediterraneo; a Chambery, nel cuore della Francia, si terranno una rappresentazione teatrale di Goldoni e il VII Convegno italo-francese. Tradizionalmente molto attivi i Comitati argentini: a Rio Tercero si terrà una giornata di lettura e a Tandil un seminario sull`arte dell`Ottocento italiano, una mostra sulle Repubbliche Marinare, uno spettacolo teatrale "Pinocchio e il pescecane" e un`esposizione curata dagli studenti dei corsi di lingua su temi legati al mare.
Fonte: News ITALIA PRESS

viernes, 27 de julio de 2007

CÓDIGO ITALIA Edición Junio N° 15


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IL LAVORO DELLA STAMPA ITALIANA IN ARGENTINA DEVE RISPETTARSI E VALUTARSI

per Lic. Roman Luna Marossero


“Quando mi sono seduto al mio computer per scrivere le mie riflessioni sul bilancio dell’anno e l’impegno dei nostri mezzi (Seminario Italiano Radio; Italiani d`Argentina Grafico, Código Italia Grafico e www.italiaenamerica.com giornale Online)formare la collettività italiana in Argentina, ho sentito un`immensa tristezza che a volte mi ha fatto dire: non si può continuare così. Ma allo stesso tempo ho pensato alla sfida che ciò comporta ed è proprio in questo ho trovato le forze per andare avanti. La stampa italiana, in Argentina, non viene rispettata come dovrebbe ma a questo c’è una spiegazione. Posso affermare che questo umile mestiere di comunicare è diventato un passatempo per molti, che vedono nei mezzi di comunicazione una maniera di raggiungere una posizione sociale o semplicemente uno spazio per fare pubbliche le proprie opinioni. Questo, in Argentina, ha svalutato un mestiere che più che altro dovrebbe essere uno strumento a disposizione della comunità, svolto da professionisti che hanno investito tempo e sforzo per acquisire una formazione accademica, pertanto la professionalità è l’unico cammino possibile per migliorare l’accesso all’informazione certa e responsabile. La maggioranza dei mezzi (pressoché l’80%) che si occupa della diffusione della cultura italiana, è a cura di persone che non sono professionisti specializzati.Italiani d’Argentina è un gruppo di giornalisti che da 33 anni si occupa della stampa italiana, diretto dal prestigioso giornalista e presentatore italiano Giuseppe Paratore che ammiro, rispetto e capisco quando mi racconta quello che spesso deve tollerare. Comunque la linea editoriale, da lui inculcata, è quella del lavoro con rispetto e professionalità, fatto possibile grazie a tutti coloro che partecipano a questo particolare progetto: tutti ci siamo formati ed abbiamo investito parte della nostra vita a studiare per esercitare quello che portiamo dentro di noi, la comunicazione.Spesso in riunioni o congressi, in cui sono stato presente, ho visto ed ho sentito che si cerca di fare interscambi e promuovere lo sviluppo di professionisti ed imprese o semplicemente di realizzare dei corsi di lingua italiana; ma mai ho sentito parlare sull’importanza della stampa.Tutte le associazioni ed istituzioni svolgono delle attività da diffondere e in questo entriamo in gioco noi con il nostro lavoro d’informare. E mi sembra opportuno sottolineare che i nostri mezzi non vengono sussidiati da nessuno. Noi dobbiamo commercializzarli per poter continuare ad andare avanti con la nostra proposta: rendere a portata di mano tutta quell’informazione riguardante all’italianità del nostro paese. La nostra è una realtà che si contrappone con la maggioranza delle Associazioni che ricevono dei sussidi dalle Regioni che rappresentano. Molte di esse credono che il nostro mestiere si svolge nel quadro dell’obbligatorietà per quanto riguarda la diffusione delle notizie, copertura di eventi ed altre attività odierne che ci richiamano.E’ chiaro che non è così. Come esempio, posso commentare il caso di una Camera di commercio che "collabora" economicamente, tramite pubblicità, con dei programmi di televisione e giornali che non c’entrano niente con il settore sociale interessato alle attività di questo tipo d’istituzioni, per cui ci fa pensare che l’obbiettivo perseguito non è giustamente quello d’informare. Casi del genere abbondano all’interno della collettività ed i suoi rappresentanti. Siamo aperti al dialogo con tutte quelle persone che ci fanno delle critiche costruttive e danno valore al nostro lavoro come pure noi rispettiamo il lavoro e la funzione sociale altrui.Ci siamo compromessi con la gente del nostro paese e del mondo che leggono e sentono le diverse proposte che abbiamo inserito nella società. Continueremo lavorando ed informando chi ci segue ogni giorno. A loro risponderemo nell’unico modo che sappiamo farlo, cioè informando con etica professionale e senza discorsi ingannevoli, con la verità”.

LA MUSICA UN´INTANGIBILE CONTRIBUTO DELL´UMANITÀ

Per Natalia Paratore

Con lo scopo dichiarato di promuovere presso un pubblico eterogeneo l’unicità di un patrimonio culturale e linguistico, attraverso la partecipazione di artisti che presentano brani in lingua italiana adattati ai più svariati generi musicali sorge l’idea di una delle rassegne musicali più prestigiose, che esce dai confini nazionali, parlo del “Festival della Canzone italiana d’Autore” città di Monaco di Baviera. Che e nato con l`obiettivo specifico di promuovere e incentivare scambi intellettuali e interculturali.
Approfito l’ocassione per fare pubblico il mio ringraziamento sincero per la iniciativa e per la fiducia che gli organizatori di questo prestigiosos festival hanno depositato sul Gruppo Italiani D’Argentina, per fare lo scouting nel nostro paese. Questa un’occasione eccezionale per promuovere il rispetto per tutto ciò che rappresentate la cultura italiana all’estero, una cultura che presenta oggi un panorama molto valido, un’intensa attività intellettuale e artistica, riconosciuta in campo internazionale e che esprime la creatività di una nazione che vuole salvaguardare la propria dignità e la propria pace, in armonia e collaborazione fraterna con tutte le altre nazioni.
Di fronte a queste espressioni artistiche e alla cultura esistenziale che rappresentano, di fronte ai grandi valori umani è giusto ricordare lo sforso e iniciativa di Alfredo Di Cesare il promotore e Presidente de questo prestigiosso Festival. Perche tutto ciò non è soltanto ricordo di un passato. È sforzo di attualità e sfida per il futuro, che passa attraverso il grave impegno degli italiani all’estero di continuare a incarnare la fede nella cultura.
Per noi la cultura ha come punto di riferimento l’uomo con i suoi valori umani e le sue aspirazioni spirituali, con i suoi bisogni e realtà storiche, con le sue molteplici ricchezze tradizionali. Per questo crediamo che i mezzí di comunicazione si debono mettere di fronte alla cultura in attento e rispettoso atteggiamento di accoglimento. Perche la cultura debe irradiarsi beneficamente in tutti gli ambiti della società, ai campi del pensiero, dell’arte, della tecnica, di tutto ciò che costituisce autentica cultura, con uno sforzo integrale e integratore di tutte le risorse. Non si debe dimenticare che la musica e una delle arti che si manifesta come fonte di liberazione e di libertà, permettendo la pluralità di voci. Lavorare a favore di una cultura senza frontiere, avendo come obiettivo il recupero dei valori di fratellanza e tolleranza sono alla base del nostro pensiero, quello che funziona come stimolo per andare avanti, in questa ocazione atraverso la musica; perche una melodia non ha forma materiale ma rimane nei nostri cuori e nelle nostre menti. La musica non conosce barriere: vive attraverso le generazioni e va dove desidera. Il mondo e l’umanità sarebbero più poveri senza questo intangibile contributo.

LA FAMIGLIA UNITA

per Claudia Paratore

Frase molto conosciuta… però a cosa mi riferisco quando parlo di unità?

Fra i Molti significati che ho cercato, mi ha chiamato l’attenzione quello che presenta la Real Academia Spagnola: “Proprietà di tutti, in virtude della quale non si può dividere senza che la sua essenza ne riesca modificata

Sicuramente vi state domandando qual’è il punto. Fare parte di una famiglia con origine italiani rappresenta questo è molto di più. Perché il vincolo é forte, perché la storia é l’archivio più dettagliato di quello che significa “appartenere”…Perché nel tentativo per ricorrere la nostra propria strada, eruziona come un vulcano senza poter fermare.

Perché a volte é difficile delimitare questa sottile linea fra uno stesso e la famiglia, senza ferire, fandoli capire che le nostre condotte di ribellione sono semplicemente parte della crescita come individuo.

Perché niente può alterare la nostra essenza, se la stessa è guarita e pura. Come figli possiamo peccare di impertinente, pero mai di amnesici Ci sono segni che non dipingono, che non si possono dimenticare. Voi non avete paura, e ora di capire che anche se molte volte borbottiamo, saremo legati con loro fino alla fine delle nostre vite.