miércoles, 8 de octubre de 2008

martes, 2 de septiembre de 2008

UNO SGUARDO SULL’ITALIANITÁ. DI NATALIA PARATORE

Il continuo sviluppo delle relazioni sociali ed economiche sta portando ad un incremento del fenomeno della mobilità interregionale. Strumento imprescindibile per Enti, Istituzioni e soggetti privati e pubblici al fine di implementare in maniera efficiente ed efficace azioni ed interventi che coinvolgano il territorio interregionale e la popolazione ivi residente anche in un’ottica di sviluppo di importanti sinergie italo-argentine.

Alcuni di questi rapporti si inseriscono in una cornice politico-istituzionale più ampia, come quella della Sicilia e la Calabria, che hanno trovato opportuna formalizzazione in accordi tra le regioni interessate, è il caso della FESISUR (Federazione di Associazione Siciliane e Sud della Republica Argentina) e la FACA (Federazione di Associazioni Calabresi in Argentina), chi hanno firmato un protocollo di intesa (leggere).

Mi pare che é questa l’opportunità di sviluppare metodi di lavoro comuni, e di acquisire esperienze preziose per la crescita di una cultura della sostenibilità nei nostri territori. Perché lo sviluppo sostenibile è, in primo luogo, un problema di cultura: lo prova il fatto che le iniziative realizzate non prevedono investimenti particularmente ingenti, né la realizzazione di grandi infrastrutture. Si è voluto puntare piuttosto sulle risorse già presenti, umane e materiali, risorse cioè che ciascuna comunità era in grado di gestire al meglio: siti pregevoli dal punto di vista ambientale o storico artistico, percorsi naturalistici, ma anche tradizioni e antichi saperi, che opportunamente rivisitati possono dare origine a nuove iniziative.

Tutto questo senza peraltro trincerarsi dietro le mura di uno sterile localismo. È grazie all’interscambio reciproco che si consolida infatti quel modello di Europa, fondato sulle intelligenze, sui saperi, sulla cultura, appunto Tradizione e innovazione, territori e sistema-mondo: è conciliare queste dimensioni apparentemente contrapposte la sfida più grande di tutti noi italiani. Ma è anche, a nostro giudizio, la chiave di lettura più giusta per la comprensione della parola “sostenibilità”.

In un mondo di comunicación e interscambi e di “competition” crescente, non solo in senso economicocommerciale, ma anche sociale e culturale; e fondamentale la valorizzazione dell’identità ed i patrimoni sociali e culturali italiani, al di lá del regionalismo.

CODIGO ITALIA Ediciòn Nº 28

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lunes, 4 de agosto de 2008

viernes, 27 de junio de 2008

martes, 24 de junio de 2008

ARGENTINA. SETTIMANA D´ARTE E CINEMA SICILIANO

BUENOS AIRES.- Promossa dalla Fesisur, la Federazione delle associazioni siciliane di Buenos Aires e d’Argentina, si svolgerà dal 30 giugno al 7 luglio prossimi la Settimana dell’arte e del cinema italiano. Finanziata dalla Regione Siciliana - Assessorato Regionale del Lavoro, della Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e dell’Emigrazione – la manifestazione verrà inaugurata il 30 giungo alle 19 nel Centro Cultural "Caras y Caretas" dove verrà presentata la mostra di tre artisti siciliani: Blas Gurrieri, Maria D’Avola e Vicente Di Bernardo. La mostra rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 12 alle 19. In chiusura della Settimana, il 7 luglio alle 19.30 verrà proiettato il film "Caravaggio" di Angelo Longoni.

viernes, 6 de junio de 2008

lunes, 12 de mayo de 2008

INTERVISTA ESCLUSIVA A SILVANA DI LORENZO


La bionda degli occhi colore Mediterráneo napolitano

1.Come comincia il tuo vincolo con l’italia?

Semplicemente perché mio padre era italiano, ha sposato una argentina ed hanno deciso di vivere in Italia dopo otto mesi della mia nascita.

2.Qual`è stata la tua forma di vivere tra queste due culture.
Sono tornata a Buenos Aires all´etá di 11 anni, non é stato facile, non sapevo nemmeno di non essere italiana, é veramente stata dura, fino ad oggi non mi sono del tutto abituata, non volevo per niente andar via da casa mia, abitavo a Posillipo, di fronte a Capri.

3.Il tuo percorso artistico ti ha portato ad elaborare uno stile personale che ti rappresenta, allo stesso tempo non hai mai smesso di sperimentare tecniche, materiali e linguaggi nuovi. Qual’e il tuo bilancio in questo senzo?
Lo stile personale, stando qui in argentina credo sia solo per il fatto di essere stata educata giusto in un altro paese, anche se sembriamo abbastanza simili non lo siamo. La cultura musicale é diversa, anche essere del sud di Italia, come sono, non é lo stesso essendo del nord, il clima, la storia, fanno la differenza. Il bilancio é che sono soddisfatta di come sono, mi accetto e so che non cambieró.

4.Hai preso di mira qualche altro artista con il quale ti piacerebbe lavorare?
Sicuro, in spagnolo con Franco De Vita e in italiano ci sono molti nomi.

5.Il titolo dell`ultimo album da dove esce fuori?
É il titolo di una canzone di alcuni anni fa, che fu interpretata da Giuglio Iglesias, lui l´ha scritta insieme al produttore del cd, Roberto Livi.

6.Come ascolti la musica?
In genere cuando sto cercando cualcosa di speciale per il mio lavoro, o cuando sto guidando, mi piace ascoltarla in macchina.

7.Sei sulla scena da molto tempo, ormai, come è cambiata secondo te la musica italiana durante questi anni? In che stato di salute è oggi? Ci sono in giro artisti interessanti?
Purtroppo sta copiando molto gli americani e gli inglesi, insomma perdendo un po´ di identitá, non dico tutti, ma molti lo fanno, dire musica italiana é dire i sessanta e i settanta forse un po´di piú, ma oggi é un´altra cosa.

8.Tu hai avuto una carriera molto, molto significativa, quale è stata fra le esperienze della tua vita di musicista quella che ti è rimasta più impressa in fondo al cuore?
Sicuramente la gente che ti ricorda sempre, parlo di latinoamerica tutta, che dopo tanti anni di assenza, per aver formato una famiglia, mi accoglie come se non fossi mai andata via

9.Il tuo messagio per quelli italiani che ti seguono da molti anni
Se posso servire per far sentire piú vicina casa, mi sentiró soddisfatta.

Per Natalia Paratore (Código Italia-Italiaenamerica.com)

martes, 6 de mayo de 2008

miércoles, 9 de abril de 2008

MARCHIGIANAR. IIº FORO ECONÓMICO PMI REGIÓN MARCHE/ PYMES ARGENTINA–AMERICA LATINA

Luego de haber realizado en octubre de 2007 el primer Foro de Empresarios en Mendoza, la Región Marche y la Asociación de Empresarios Marchigianos de Argentina (MARCHIGIANAR) organizan en colaboraciòn con SVIM (Sviluppo Marche) el II° FORO ECONOMICO PMI REGIÓN MARCHE/ PYMES ARGENTINA – AMERICA LATINA. Este encuentro, destinado a emprendedores, empresarios y profesionales se desarrollará los días 19 / 20 de mayo de 2008 en la ciudad de CIVITANOVA MARCHE (ITALIA). Durante la primera jornada se tocaran temas de naturaleza econòmica general y se debatirà sobre los programas y proyectos en curso; durante la segunda jornada los empresarios tendràn la posibilidad de encuestros business to business y de visitar las empresas marchigianas de interes.
Por otra parte, Marchigianar colabora con la Regione Marche y el Instituto Italiano de Comercio Exterior (ICE) en la selecciòn de los candidatos para el CURSO DE ALTA FORMACIÓN PARA JÓVENES EMPRESARIOS PYMES PREFERENTEMENTE DE ORIGEN MARCHIGIANA. Este curso se llevará a cabo también en Italia, del 19 al 30 de mayo de 2008. Para esta actividad, los gastos de pasajes, estadía y pensiòn seràn cubierto en su totalidad.

Los detalles y fichas de inscripción pueden descargarse en www.marchigianar.org.ar , o solicitarse por e-mail a info@marchigianar.org.ar.

SOBRE MARCHIGIANAR:
Marchigianar, la primera Asociación de Empresarios marchigianos o descendientes de marchigianos que residen en Argentina, nació con el fin de favorecer e incrementar los vínculos comerciales y de formación para la empresa y la producción entre Argentina y Le Marche. Luego del Foro realizado en Mendoza en el año 2007, la Asociaciòn Marchigianar ha sido reconocida como interolcutor privilegiado para el desarrollo de las relaciones econòmico-comerciales entre empresarios argentinos de origen marchigiano y el sistema empresarial de Le Marche.
Con sede en Buenos Aires y proyección en todo el país, MARCHIGIANAR es una asociación sin fines de lucro, lo cual le brinda la posibilidad de gestionar Programas y Proyectos en alianza con otras organizaciones.

Sus objetivos son:

• Promover las relaciones empresarias y comerciales entre Argentina y Le Marche.
• Profundizar las relaciones económicas existentes.
• Desarrollar Programas de Formación y Capacitación en el área empresarial.
• Difundir la cultura del trabajo de los empresarios marchigianos y sus descendientes argentinos.

SOBRE LA REGIÓN MARCHE
Ubicada al centro de la republica Italiana, sobre el mar Adriático, la Región Marche ha demostrado a lo largo de la historia ser una región con un impulso económico y social ejemplar.
El sistema econòmico marchigiano enraizado en su tejido empresarial fuerte y dinàmico poesee un modelo de desarrollo basado en 27 clusters territorialmente y sectorialmente especializados. El parque industrial regional está constituido predominantemente por empresas de pequeña y media dimensión, altamente especializadas y fuertemente "orientadas a la exportaciòn". La empresas marchigianas con sus marcas más prestigiosas impulsan el made in Italy por el mundo.

La comunidad de marchigianos y descendientes de marchigianos más grande fuera de Italia, se ubica en Argentina, y asciende a 1.400.000 personas. Son representados por 2 federaciones que articulan 42 asociaciones.

domingo, 6 de abril de 2008

ELECCIONES ITALIANAS 2008. CANDIDATOS ITALIANOS. LA MEJOR INFORMACION EN WWW.ITALIAENAMERICA.COM y SEMANARIO ITALIANO AM 1300 NACIONAL ROSARIO

www.italiaenamerica.com (actualizado las 24 hs del dìa, informaciòn confiable)
Semanario Italiano (conduce Josè "Pippo" Paratore, Am 1300 Radio Nacional Rosario, domingos de 22.00 a 24.00)

jueves, 27 de marzo de 2008

lunes, 25 de febrero de 2008

ARGENTINA. OPERATORI DI VENDITA TELEFONICA. PHONEMEDIA

Argentina, Capital Federal

Call Center

Pensi che vendere sia avvincente?

La comunicazione è il tuo forte?

Quindi sei proprio la persona che fa per noi!

Phonemedia è un'azienda italiana con grandi progetti in Argentina.

In questo momento stiamo incrementando il nostro staff...vuoi farne parte?

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miércoles, 30 de enero de 2008

viernes, 25 de enero de 2008

ANDREA ZURLO: "LA TERRA DOVE SONO NATA OCCUPA UNO SPAZIO IN ME CHE NON È FISICO, MA IDEALE"


Questa la storia di una traduttrice e scriticce Argentina che da 18 anni fa ha deciso vivere in Italia. Nata a Rosario proveniente di famiglia italiana di origine veneto e siciliano. Membro e fondatrice della Associazione Culturale di Scrittori e Poeti di Madrid e della A.N.T.I Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti; ci ha permesso di conoscere un pezzo della sua vita.

1.Da dove provengono i tuoi antenati italiani?

La mia famiglia paterna, i Zurlo, provengono dal Veneto. Il mio nonno paterno, Luigi Zurlo, si trasferì in Argentina dopo la Grande Guerra. Mentre che dalla parte materna, i Candelieri, sono originari della Sicilia, di Alessandria della Rocca in provincia di Agrigento.

2.Andrea, como sorge l`idea di andare in Italia

La idea di viaggiare e di vivere in altri posti mi accompagna da sempre, da quando ero bambina. La situazione in Argentina allora, nel 1988-1989, era molto deludente. Avevo venticinque anni e molta voglia di fare e provare nuove esperienze. Il mondo è molto vasto e mi interessa il contatto con gli altri, con persone di altre culture e luoghi. Prima di trasferirmi in Italia, abitai circa un anno in Spagna con mio marito. Ma poi una volta in Italia sentii di essere accolta molto bene dalla gente in genere e, decidemmo di restarci.

3.Qual`e la maniera di vincolarti con le tue radici, e in contraposzizione in che modo fai la tua relazione con gli italiani

Sono per natura poco attaccata alla "terra". In passato, c`è stato un periodo durante il quale mi sono sentita molto distante dalla Argentina, per diversi motivi, sia privati sia pure ideologici. Pian piano ho cominciato a chiudere le ferite e ha cogliere la parte positiva dei miei ricordi, apprezzando il fatto di avere questa "doppia cultura", per chiamarla in qualche modo, cioè Sudamericana ed Europea.
Con gli italiani ho buoni rapporti, non mi sono mai sentita straniera. Riesco ad inserirmi ed adattarmi facilmente ai diversi contesti sociali, senza contare che procedendo da una famiglia italiana tutto è risultato molto più naturale per me. In questi 18 anni di vivere in Italia ho trovato e continuo a trovare gente che mi parla dei loro parenti in Argentina, sono pochi quelli che non hanno qualche zio, cugino con cui si mantengono in contatto. Comunque penso che esista un legame innegabile fra i due popoli. Per esempio, il mio primo romanzo, "El Sendero de Dante", è ambientato a Venezia, ispirato alla Divina Commedia, ma con personaggi nettamente argentini e sudamericani, un mix fra i miei due mondi che mi sorge spontaneo.

4.Quali sono i ricordi della tua citta di nascita e dil tuo paese di origine

Come ho detto prima, cerco di conservare i ricordi migliori. Rosario è legata al periodo scolastico, alle mie amiche, ai miei nonni, alla vita da studente, al caffé nei diversi bar storici della città. Purtroppo, sono cresciuta nel periodo della dittatura militare e questo ha avuto una grande influenza su tutto quello che era la nostra vita allora, eppure sulla nostra coscienza e cognizione, cosa che ho capito molto tempo dopo. Si viveva al buio, convinti di essere diversi da tutto il resto del mondo. Io ho vissuto la Argentina post-dittatura soltanto per un breve periodo, perché sono partita nel 1989, quindi, è quel momento storico non proprio felice quello che è rimasto maggiormente impresso in me, e credo, che prima o poi, prenderà la forma di un romanzo.

5.È chiaro che hai una speciale relazione con le diverse lingue, come puoi amalgamare questa professione con la letteratura

Nella mia vita la letteratura è arrivata per prima. Iniziai a scrivere racconti quando avevo 11 anni e già allora sapevo che volevo essere una scrittrice. Più tardi è arrivato lo studio delle lingue fino a diventare traduttrice. La mia professione e lo studio mi hanno permesso di raffinare la mia scrittura, e la conoscenza di varie lingue mi ha permesso di leggere diversi autori in lingua originale, e così avvicinarmi ad una maggiore varietà di stili letterari. Penso che la propensione alla scrittura si sposi perfettamente con le conoscenze linguistiche e tragga giovamento da esse.

6.Che descrizione fai, di te stessa, come scrittrice

Le storie che scrivo partono sempre da una domanda, a cui cerco di dare una risposta attraverso il racconto. Mi piace tratteggiare la psicologia dei personaggi lasciando sempre spazio al lettore perché possa perfezionarla, perché, in certo modo, possa intuire di più di quanto è effettivamente raccontato. Non amo la banalità e cerco di fare un racconto che possa offrire più di una lettura, che possa generare delle domande, cercando di capire le motivazioni dei nostri atti. Sono anche molto interessata ad esperimentare diversi stili e voci narranti, nei racconti eppure nei romanzi.

7.La eccellente traiettoria e la lungha strada percorsa, sicuramente ti permette oggi definire l`influenza che ha avuto il tuo stilo leterario

Faccio tesoro di tutto quello che ho letto e leggo. Certamente la letteratura Ispanoamericana ed i grandi autori argentini hanno avuto una gran influenza su di me, così come la letteratura anglosassone contemporanea. Questo mi permette attingere a quello che le diverse correnti letterarie lasciano in me, mentre cerco una evoluzione ed un perfezionamento continuo della mia scrittura.

8.Sul libro "Los Cautivos" fai una definizione in riferimento al paese Agua Chica, con questa frase "dove no si nasce, non si muore", senti che questa descrizione in qualche maniera è la tua realtà vincolata alla terra dove risiedi oggi e tal volta un posibile desiderio di ritornare alla terra dove sei nata

La terra dove sono nata occupa uno spazio in me che non è fisico, ma ideale, e quindi mi può accompagnare ovunque. Ho una mia idea, personalissima, sul fatto che non è bene nascere e morire nello stesso posto, nel senso che questo potrebbe generare una immobilità contraria al mio spirito un tanto nomade. Un posto dove "non si nasce ne si muore" è uno dei tanti luoghi di passaggio nella vita di qualcuno che non vuole fermarsi mai.

"EL SENDERO DE DANTE"

Questa l`ultima opera della scrittrice Andrea Zurlo; si può godere di un romanzo capace di intrigare attraverso la psicologia, si miscchia la narazzione dei diversi avvenimenti con quelli ricordi di una bambina, nata proprio nell` oceano, cresciuta con una madre spiritista e una nonna contessa venuta meno.

martes, 22 de enero de 2008

"ETERNIDAD" por LUCAS GUERRA


Se asoma el sol sobre el vergel en la pradera
Entre sus hierbas atrapado en pena hay un poeta
Un poeta, que entre las hojas del diccionario
Se encuentra ausente, aprisionado por los otarios

En sus manos lleva mala sangre, malos vinos
Y despide por sus cabellos su hediondo desatino
Del sol al mar perenne se desvestía
La eternidad, seduciendo al poeta vigía.

Ya no son tus soles
Ahora son los míos
Querido Rimbaud
Los que están ardiendo

Y ahora soy yo el que está persiguiendo
El relámpago agrio de los sentimientos
Y aunque nos separe cantidad de eternidad
Somos compañeros en la sed, búsqueda y ansiedad.