miércoles, 30 de enero de 2008

viernes, 25 de enero de 2008

ANDREA ZURLO: "LA TERRA DOVE SONO NATA OCCUPA UNO SPAZIO IN ME CHE NON È FISICO, MA IDEALE"


Questa la storia di una traduttrice e scriticce Argentina che da 18 anni fa ha deciso vivere in Italia. Nata a Rosario proveniente di famiglia italiana di origine veneto e siciliano. Membro e fondatrice della Associazione Culturale di Scrittori e Poeti di Madrid e della A.N.T.I Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti; ci ha permesso di conoscere un pezzo della sua vita.

1.Da dove provengono i tuoi antenati italiani?

La mia famiglia paterna, i Zurlo, provengono dal Veneto. Il mio nonno paterno, Luigi Zurlo, si trasferì in Argentina dopo la Grande Guerra. Mentre che dalla parte materna, i Candelieri, sono originari della Sicilia, di Alessandria della Rocca in provincia di Agrigento.

2.Andrea, como sorge l`idea di andare in Italia

La idea di viaggiare e di vivere in altri posti mi accompagna da sempre, da quando ero bambina. La situazione in Argentina allora, nel 1988-1989, era molto deludente. Avevo venticinque anni e molta voglia di fare e provare nuove esperienze. Il mondo è molto vasto e mi interessa il contatto con gli altri, con persone di altre culture e luoghi. Prima di trasferirmi in Italia, abitai circa un anno in Spagna con mio marito. Ma poi una volta in Italia sentii di essere accolta molto bene dalla gente in genere e, decidemmo di restarci.

3.Qual`e la maniera di vincolarti con le tue radici, e in contraposzizione in che modo fai la tua relazione con gli italiani

Sono per natura poco attaccata alla "terra". In passato, c`è stato un periodo durante il quale mi sono sentita molto distante dalla Argentina, per diversi motivi, sia privati sia pure ideologici. Pian piano ho cominciato a chiudere le ferite e ha cogliere la parte positiva dei miei ricordi, apprezzando il fatto di avere questa "doppia cultura", per chiamarla in qualche modo, cioè Sudamericana ed Europea.
Con gli italiani ho buoni rapporti, non mi sono mai sentita straniera. Riesco ad inserirmi ed adattarmi facilmente ai diversi contesti sociali, senza contare che procedendo da una famiglia italiana tutto è risultato molto più naturale per me. In questi 18 anni di vivere in Italia ho trovato e continuo a trovare gente che mi parla dei loro parenti in Argentina, sono pochi quelli che non hanno qualche zio, cugino con cui si mantengono in contatto. Comunque penso che esista un legame innegabile fra i due popoli. Per esempio, il mio primo romanzo, "El Sendero de Dante", è ambientato a Venezia, ispirato alla Divina Commedia, ma con personaggi nettamente argentini e sudamericani, un mix fra i miei due mondi che mi sorge spontaneo.

4.Quali sono i ricordi della tua citta di nascita e dil tuo paese di origine

Come ho detto prima, cerco di conservare i ricordi migliori. Rosario è legata al periodo scolastico, alle mie amiche, ai miei nonni, alla vita da studente, al caffé nei diversi bar storici della città. Purtroppo, sono cresciuta nel periodo della dittatura militare e questo ha avuto una grande influenza su tutto quello che era la nostra vita allora, eppure sulla nostra coscienza e cognizione, cosa che ho capito molto tempo dopo. Si viveva al buio, convinti di essere diversi da tutto il resto del mondo. Io ho vissuto la Argentina post-dittatura soltanto per un breve periodo, perché sono partita nel 1989, quindi, è quel momento storico non proprio felice quello che è rimasto maggiormente impresso in me, e credo, che prima o poi, prenderà la forma di un romanzo.

5.È chiaro che hai una speciale relazione con le diverse lingue, come puoi amalgamare questa professione con la letteratura

Nella mia vita la letteratura è arrivata per prima. Iniziai a scrivere racconti quando avevo 11 anni e già allora sapevo che volevo essere una scrittrice. Più tardi è arrivato lo studio delle lingue fino a diventare traduttrice. La mia professione e lo studio mi hanno permesso di raffinare la mia scrittura, e la conoscenza di varie lingue mi ha permesso di leggere diversi autori in lingua originale, e così avvicinarmi ad una maggiore varietà di stili letterari. Penso che la propensione alla scrittura si sposi perfettamente con le conoscenze linguistiche e tragga giovamento da esse.

6.Che descrizione fai, di te stessa, come scrittrice

Le storie che scrivo partono sempre da una domanda, a cui cerco di dare una risposta attraverso il racconto. Mi piace tratteggiare la psicologia dei personaggi lasciando sempre spazio al lettore perché possa perfezionarla, perché, in certo modo, possa intuire di più di quanto è effettivamente raccontato. Non amo la banalità e cerco di fare un racconto che possa offrire più di una lettura, che possa generare delle domande, cercando di capire le motivazioni dei nostri atti. Sono anche molto interessata ad esperimentare diversi stili e voci narranti, nei racconti eppure nei romanzi.

7.La eccellente traiettoria e la lungha strada percorsa, sicuramente ti permette oggi definire l`influenza che ha avuto il tuo stilo leterario

Faccio tesoro di tutto quello che ho letto e leggo. Certamente la letteratura Ispanoamericana ed i grandi autori argentini hanno avuto una gran influenza su di me, così come la letteratura anglosassone contemporanea. Questo mi permette attingere a quello che le diverse correnti letterarie lasciano in me, mentre cerco una evoluzione ed un perfezionamento continuo della mia scrittura.

8.Sul libro "Los Cautivos" fai una definizione in riferimento al paese Agua Chica, con questa frase "dove no si nasce, non si muore", senti che questa descrizione in qualche maniera è la tua realtà vincolata alla terra dove risiedi oggi e tal volta un posibile desiderio di ritornare alla terra dove sei nata

La terra dove sono nata occupa uno spazio in me che non è fisico, ma ideale, e quindi mi può accompagnare ovunque. Ho una mia idea, personalissima, sul fatto che non è bene nascere e morire nello stesso posto, nel senso che questo potrebbe generare una immobilità contraria al mio spirito un tanto nomade. Un posto dove "non si nasce ne si muore" è uno dei tanti luoghi di passaggio nella vita di qualcuno che non vuole fermarsi mai.

"EL SENDERO DE DANTE"

Questa l`ultima opera della scrittrice Andrea Zurlo; si può godere di un romanzo capace di intrigare attraverso la psicologia, si miscchia la narazzione dei diversi avvenimenti con quelli ricordi di una bambina, nata proprio nell` oceano, cresciuta con una madre spiritista e una nonna contessa venuta meno.

martes, 22 de enero de 2008

"ETERNIDAD" por LUCAS GUERRA


Se asoma el sol sobre el vergel en la pradera
Entre sus hierbas atrapado en pena hay un poeta
Un poeta, que entre las hojas del diccionario
Se encuentra ausente, aprisionado por los otarios

En sus manos lleva mala sangre, malos vinos
Y despide por sus cabellos su hediondo desatino
Del sol al mar perenne se desvestía
La eternidad, seduciendo al poeta vigía.

Ya no son tus soles
Ahora son los míos
Querido Rimbaud
Los que están ardiendo

Y ahora soy yo el que está persiguiendo
El relámpago agrio de los sentimientos
Y aunque nos separe cantidad de eternidad
Somos compañeros en la sed, búsqueda y ansiedad.