lunes, 30 de julio de 2007

INTERVISTA ESCLUSIVA A ANDREA ZOTTA


Pensare al flamenco in Italia è stranno


Vi presentiamo un’argentina che a scelto Milano per vivere y proietare la sua professione di ballerina e insegnante di flamenco. Si occupa di promuovere iniziative legate al flamenco, atraverso corsi di ballo in diversi locali a Milano.


CI.Dove sei nata?

AZ.Sono nata a Buenos Aires, Argentina


CI.Quando e perché sei andata in Italia

Sono in Italia da 5 anni, volevo continuare a studiare....in realtà volevo andare in Spagna ma uno sbaglio mi ha portato a Milano dove vivo ancora oggi.


CI.Qual’è la tua formazione?

Sono diplomata in percussioni presso il “Conservatorio Nacional de Musica” de Buenos Aires, ho ottenuto un attestato di studi in Teoria Musical del Flamenco presso la “Sociedad List-Kodàly de España” e ho studiato anche composizione sempre al Conservatorio, in Argentina. Ho studiato danza flamenca in argentina e in italia e frequento ovviamente ancora adesso stage e corsi con maestri spagnoli.


CI.E stata molto importante la tua sperienza professionale in argentina, cosa ricordi di quell tempo?

RICORDO TUTTO! Se non fosse per quella sperienza non potrei avere le sperienze che ho adesso. Ricordo benissimo i mie primi concerti, i miei primi spettacoli insieme alla mia maestra di Flamenco Monica Galli. In Argentina ho fatto i primi passi, ho studiato Musica e mi sono appassionata della Danza Flamenca.


CI.Come nasce la tua vocazione per imparare ed insegnare il flamenco?

La verità e che sempre mi è piaciuto insegnare, è una cosa che sempre finisco per fare, non riesco a vivere l’insegnamento come un lavoro e penso questo sia veramente fantastico! Insegnare ti fa stare in allenamento constante, cosa che è impossibile se devi fare un altro lavoro e dedicarti alla danza 2 o 3 ore alla settimana...penso che insegnare non deve essere uno strumento per fare vedere quanto sei brava ma ti deve permettere di trasmettere passioni ed emozioni a chi viene a studiare con te.


CI.È un pò stranno pensare al flamenco in Italia, perchè hai scelto vivere lì invece di stabilirte in Spagna?

CHE DOMANDA!...come ti dicevo prima, venire in Italia è stato uno sbaglio e una lunga storia ma poi ho deciso di fermarmi per amore anche se avevo tutti i bagagli pronti per partire per la Spagna!!!In effetti pensare al Flamenco in Italia è stranno ma contariamente a quello che si possa pensare c’è tantissima gente che lo studia....il problema è che quasi non lo si vede fuori dalle scuole di danza e quando qualche locale vuole fare una serata pretendono che tu lavori gratis o senza la musica dal vivo, che per questa disciplina è assolutamente imprescindibile!CI.Come ti sei inserita nella vita sociale d’Italia?Penso che è molto difficile inserirsi nella vita sociale di Milano che tra l’altro è parecchio scarsa, se non sei interessato a comprare senza limiti e a fare l’aperitivo nei locali allora la vita sociale non esiste.Certo che c’è un 10% di persone con le quali puoi interagire ma le devi cercare con la lente d’ingrandimento!CI.Come vedi oggi, da lontano, la realtà del tuo paese d’origine?La vedo in un momento di transizione, bisognerà aspettare un pò d’anni per vedere come si svolge questo nuevo periodo.


CI.Vedi che in Argentina ci sono le stesse possibilità di proiezione professionale per gli artisti di flamenco?

CI SONO MOLTE DI Più! In Italia, anche se c’è della gente che lo conosce e lo insegna da più di 10 anni, ancora è un argomento abbastanza sconosciuto. A Buenos Aires, ad esempio, si possono vedere spettacoli di Flamenco tutti i fine settimana. Ci sono diversi locali dedicati a questo....in Italia invece ci sono pocchissimi, a Milano ovviamente nessuno!. Bisognerà lavorare tantissimo per riuscire a far conoscere un pò di più il Flamenco fuori dalle scuole di Danza, questo è un lavoro che tocca a noi insegnanti e ballerine e anche ai musicisti.


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